Il Commercio Equo e Solidale è un approccio alternativo al commercio convenzionale; esso promuove giustizia sociale ed economica, sviluppo sostenibile, rispetto per le persone e per l’ambiente, attraverso il commercio, la crescita della consapevolezza dei consumatori, l’educazione, l’informazione e l’azione politica.
Il Commercio Equo e Solidale è una relazione paritaria fra tutti i soggetti coinvolti nella catena di commercializzazione: dai produttori ai consumatori.
(Dalla Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale)
I principi del fair trade
Oggi il Commercio Equo e Solidale è definito in Italia dall'Associazione Equo Garantito (evoluzione di AGICES, Assemblea Generale Italiana del Commercio Equo e Solidale).
Scarica e leggi la Carta Italiana dei Criteri del Commercio Equo e Solidale
Equo Garantito aderisce a WFTO, organizzazione mondiale del commercio equo e solidale
Approfondisci su www.wfto.com (in inglese)
e www.fto-europe.org
Produttori e progetti che puoi trovare a Zucchero Amaro
Altromercato
Guarda la mappa dei produttori
Ascolta la voce dei produttori
(interviste pubblicate sul sito Altromercato)
Liberomondo
LiberoMondo, cooperativa sociale di tipo B, nei propri laboratori in Piemonte produce alimentari equosolidali, inserendo nel mondo del lavoro persone provenienti da situazione di disagio sociale o diversamente abili.
Guarda i video sul Canale Youtube
Equolink. Un laboratorio di cooperazione equosolidale
Leggi sul sito di Ravinala
Sfoglia il sito di Equomercato
Guarda il progetto Trame di Storie di Altraqualità
Progetti genovesi. La Bottega Solidale
Tunisia Fair Design. Design sostenibile e commercio equo e solidale.
Sfoglia il catalogo sul sito di La Bottega Solidale
O'Press. Canzoni oltre le sbarre. L'equosolidale col laboratorio artistico e sociale dei detenuti nel Carcere di Marassi.
Leggi sul sito
Conosci l'origine del nome "commercio equo e solidale?
Nel 1987, dopo le prime esperienze a Bressanone e Bolzano, Rudi Dalvai, Heini Grandi e Antonio Vaccaro fondano una società a nome collettivo per l'importazione e la distribuzione di prodotti "Fair Trade". E' Antonio a coniare il termine "Commercio Equo e Solidale" traducendo l’espressione inglese usata fino ad allora. La doppia aggettivazione, che non esiste nella definizione inglese, intende evidenziare i concetti di giustizia sociale, equità e solidarietà.
Dice Antonio: “La solidarietà senza equità – che implica una relazione sociale – finisce con il trasformarsi in carità. E la carità non produce trasformazione, non cambia lo stato delle cose. D’altra parte l’equità senza la solidarietà ovvero senza la fratellanza diventa un senso astratto di giustizia, una giustizia vuota perché non calata in una dimensione sociale”.
Guarda la videointervista (youtube, novembre 2013) a Rudi Dalvai e Heini Grandi, nell'anniversario dei primi 25 anni di commercio equo in Italia.